Vai al contenuto

NATO

L’UE va in guerra e l’Italia è in prima fila

“La guerra è intorno a noi, all’orizzonte”. I venti di guerra trovano i propri cantori nei leaders europei come Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la sicurezza al forum Nueva Economia per il quale “Una guerra convenzionale ad alta intensità in Europa non è più una fantasia”.

Attentato a Mosca. Gioco piccolo o gioco grande?

Tre ipotesi, a diversi gradi di verosimiglianza, propone nella sua analisi il sempre vigile Pino Arlacchi in questa analisi, comparsa sul “Fatto” del 27 marzo 2024 con il titolo “Tre piste (una più probabile) sull’attentato a mosca”.

Manicomio militar-industriale

L’Europa, già azzoppata economicamente (per scientifica decisione statunitense) da due anni di guerra, si appresta, almeno nella sua fantasia, a dotarsi di un suo piccolo complesso militar-industriale.

Quelli che… senza guerra siamo rovinati!

Mano a mano che si fa più chiaro che gli Stati Uniti hanno intenzione di ridimensionare il proprio impegno nella guerra russo-ucraina, cresce a vista d’occhio la schiera delle vedove inconsolabili, almeno nel variopinto mondo di quello che un tempo chiamavamo giornalismo e oggi sarebbe forse meglio chiamare ufficio stampa dell’Impero.

Pace. Le occasioni (volutamente) perdute

Scopriamo ora che nel 2021 si perse una ultima, straordinaria occasione per sistemare l’intera questione della sicurezza reciproca tra Russia e paesi Nato, e per scongiurare quel conflitto che nell’aria cominciava da mesi a percepirsi.

Il campo di addestramento e la carne da cannone

Da quando la guerra è scoppiata tutti gli attori in campo, e certamente pure le potenze esterne, stanno studiando le armi vecchie e nuove finalmente impiegate in un teatro di guerra classico: possono fare spionaggio in campo aperto, venire a conoscenza delle tecnologie più o meno “segrete” sviluppate dall’avversario, vedere le diverse dottrine militari alla prova. In questo conflitto l’Ucraina è un unico campo di addestramento.

Ucraina. La vera posta in gioco della guerra

“L’euforia occidentale sul fallito ammutinamento dei mercenari della Wagner sta svanendo, e la ribellione si sta rivelando come una resa dei conti interna all’establishment militare russo che non ha né indebolito né rafforzato Putin.” Riproponiamo l’articolo di Pino Arlacchi, pubblicato sul “Fatto” del 6 luglio 2023

Una «guerra senza fine e senza fini»

Paradossi di guerra (e soprattutto di propaganda). A un anno e tre mesi dall’inizio della guerra russo-ucraina non si vede via d’uscita, Toni Muzzioli prova a fare un riassunto di questi ormai quindici mesi di follia.

Per un’alternativa all’impero

Gli ultimi avvenimenti hanno aperto due visioni del mondo: un dominio universale o una pace nelle differenze. Un appello di Raniero La Valle e Domenico Gallo di “Costituente Terra” e Mario Agostinelli di “Laudato si”

Chi ha ucciso la pace in 12 mesi di guerra

Riproduciamo l’articolo di Barbara Spinelli apparso sul “Fatto” del 17 febbraio 2023 con il titolo Chi ha ucciso la pace in 12 mesi di guerra, che propone cinque domande cruciali per comprendere il senso di questa guerra tra Russia e Stati Uniti per interposta Ucraina

New York: Fermare l’espansione della NATO! Dare una possibilità alla pace!

Una marcia per la pace si è tenuta a New York, il 14 gennaio. Molto chiaro e significativo lo slogan: “Finanziare sanità, scuola, casa e tutela dell’ambiente, non la macchina bellica! No all’espansione della NATO! Sì alla pace in Ucraina!”.
Da Peacelink proponiamo il testo di uno degli organizzatori, Patrick Boylan.