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Unione Europea

L’UE va in guerra e l’Italia è in prima fila

“La guerra è intorno a noi, all’orizzonte”. I venti di guerra trovano i propri cantori nei leaders europei come Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la sicurezza al forum Nueva Economia per il quale “Una guerra convenzionale ad alta intensità in Europa non è più una fantasia”.

Manicomio militar-industriale

L’Europa, già azzoppata economicamente (per scientifica decisione statunitense) da due anni di guerra, si appresta, almeno nella sua fantasia, a dotarsi di un suo piccolo complesso militar-industriale.

Via Campesina

Riceviamo da Attac il comunicato stampa di Via Campesina europea sulle proteste degli agricoltori.
Associazione Rurale Italiana è parte della Via Campesina europea e fa parte del percorso della Società della Cura. Potrete leggere anche il “Manifesto per la transizione agricola per affrontare la crisi climatica sistemica” di cui si parla nel comunicato.

Tajani e la necessità della chiarezza

A Tajani andrebbe ricordato che le SS naziste non erano una milizia armata di un paese disperato, occupato e sotto assedio da decenni -la Palestina- ma un corpo armato di un paese allora più potente del mondo, la Germania, che opprimeva con stragi di civili e deportazioni chiunque osasse opporsi alla occupazione tedesca.

Quelli che… senza guerra siamo rovinati!

Mano a mano che si fa più chiaro che gli Stati Uniti hanno intenzione di ridimensionare il proprio impegno nella guerra russo-ucraina, cresce a vista d’occhio la schiera delle vedove inconsolabili, almeno nel variopinto mondo di quello che un tempo chiamavamo giornalismo e oggi sarebbe forse meglio chiamare ufficio stampa dell’Impero.

Una «guerra senza fine e senza fini»

Paradossi di guerra (e soprattutto di propaganda). A un anno e tre mesi dall’inizio della guerra russo-ucraina non si vede via d’uscita, Toni Muzzioli prova a fare un riassunto di questi ormai quindici mesi di follia.

La beata ignoranza di Borrell

In una recente conferenza stampa l’Alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Unione europea, Josep Borrell, interpellato da un giornalista sui fatti di Belgorod, si dichiara del tutto ignaro di cosa stia accadendo a… Belgrado. Nel tentativo di rimediare conclude: “mi spiace ma non so proprio niente di quello che accade né a Belgrado né a Belgorof e non posso commentare cose che ignoro completamente”

Per un’alternativa all’impero

Gli ultimi avvenimenti hanno aperto due visioni del mondo: un dominio universale o una pace nelle differenze. Un appello di Raniero La Valle e Domenico Gallo di “Costituente Terra” e Mario Agostinelli di “Laudato si”

La dimensione internazionale – aggiornamento Quaderno 3

Giorgio d’Amico ha aggiornato il nostro Quaderno n° 3, testo che propone un’analisi dei tre deficit – culturale, democratico e politico – che affliggono, da sempre, l’Unione, e si illustrano alcune proposte per modificare radicalmente questa situazione. In questa nuova revisione sono stati inseriti, fra altri piccoli aggiornamenti, un paragrafo sul bilancio poliennale europeo e una breve considerazione sull’assenza dell’UE dalla scena politica del conflitto ucraino.

Il naufragio di Crotone: l’ennesima strage di stato, dell’Italia e dell’UE

La conseguenza del rifiuto dell’UE e dell’Italia di offrire un accesso legale e dei vettori legali ai profughi iraniani e afgani (e siriani, e somali, ed eritrei e via dicendo) è che l’unico modo che costoro hanno di fuggire è venire ‘illegalmente’ in Europa ricorrendo ai trafficanti di uomini, agli scafisti e alle carrette del mare. Di conseguenza, la scelta dell’Italia e dell’UE di non concedere un accesso legale a costoro è la prima causa della strage di emigranti di Crotone come di tutte le infinite altre che l’hanno preceduta.