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Digitale

Sull’insostenibilità (ambientale e sociale) del digitale

A gennaio 2023, OpenAI, l’azienda che sta dietro a ChatGpt, ha utilizzato una quantità di elettricità pari a quella di circa 175.000 famiglie danesi in un anno. Tra le Big Tech, Samsung produce più CO2 di qualsiasi altra società tecnologica. Mentre tra le Big Five, Amazon è quella che inquina di più”. E ancora: “circa l’1 per cento del consumo totale di energia sulla Terra è usato solo per mostrarci le pubblicità online…
Riprendiamo da “Agenda Digitale” un testo di Lelio Demichelis.

Viaggio al termine della rete

L’ultima newsletter della Fondazione Feltrinelli offre una ricchissima panoramica sui temi della sostenibilità climatica del digitale, e su altre questioni economiche e politiche legate alla tecnologia informatica di cui dovremmo tenere conto. Argomenti di cui come ideeinformazione ci stiamo recentemente occupando.
Vi proponiamo i capitoli toccati, per ciascuno dei quali sono disponibili ulteriori approfondimenti.

Ecologisti o iperconnessi?

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Stiamo subendo una pressione permanente per farci vivere solo nel mondo digitale – chi non ha il cellulare, praticamente non può vivere. Per il capitale e lo Stato la digitalizzazione totale costituisce una priorità assoluta, e niente deve sfuggirle: una ragione sufficiente per opporvisi.

Il corpo della Rete

Ma i digitale è “green”?
Tutta l’attività social e di interazione in rete, tutto questo nostro nuovo mondo digitale ha un costo in termini ecologici molto alto, contrariamente all’immagine di immaterialità che in genere trasmette.

Il regime dell’informazione

Proponiamo alla lettura due articoli che pensiamo abbiano una loro complementarietà:
Costantino Cossu su Doppiozero recensisce Infocrazia di Byung-Chul Han, mentre su “Gli Asini” Mauro Boarelli sperimenta allucinazioni e inganni di ChatGPT.

Il prezzo della connessione

“Il prezzo della connessione” di Nick Couldry e Ulises Mejias smaschera il colonialismo dei dati, il «piano B» del colonialismo per continuare il processo di appropriazione di «territori» a disposizione.

I costi ambientali e umani del digitale

Su le Monde diplomatique Guillaume Pitron si domanda “se il digitale distrugge il pianeta”, negli stessi giorni Giancarlo Bosetti recensisce il libro di Kate Crawford “Né intelligente né artificiale”
Ester Prestini ci propone le sintesi dei due articoli, entrambi di particolare interesse e urgenza.